Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25807 del 11 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25807PEN

Massima

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Il reato di lesioni personali concorre con quello di rissa aggravata, in quanto la violenza che integra la fattispecie di rissa non assorbe il più grave reato di lesioni personali, essendo quest'ultimo destinato a tutelare il bene giuridico dell'incolumità individuale in modo più intenso rispetto alla fattispecie di rissa. Pertanto, il concorso di reati tra lesioni personali e rissa aggravata è sempre configurabile, salvo il caso in cui la violenza integri la sola fattispecie di percosse, essendo in tal caso escluso il concorso di reati in forza della "norma di sbarramento" di cui all'art. 581, comma 2, c.p. La valutazione della condotta della persona offesa, anche ove emerga la sua partecipazione a una rissa, non incide sulla sussistenza del reato di lesioni personali, in quanto tale reato tutela in modo più pregnante l'incolumità individuale rispetto alla fattispecie di rissa. Ai fini dell'applicazione dell'attenuante di cui all'art. 62, comma 1, n. 5, c.p., è necessario che la persona offesa abbia previsto e voluto l'evento dannoso come conseguenza della propria cooperazione attiva o passiva al fatto delittuoso dell'agente, elemento psicologico che non può ritenersi integrato nel caso in cui la persona offesa abbia partecipato a una rissa. La valutazione della gravità del fatto e della personalità dell'imputato, anche con riferimento a precedenti condanne, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito nella determinazione della pena, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento se sorretto da adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPUTO Ange - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/03/2018 della CORTE APPELLO di TRENTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ANGELO CAPUTO.
Uditi in pubblica udienza: il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
per la parte civile (OMISSIS), l'avv. (OMISSIS), che si…

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