Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43958 del 30 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:43958PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice in relazione alle concrete circostanze del caso, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, tra cui la gravità del fatto, la personalità dell'indagato, il tempo trascorso dalla commissione del reato e dall'applicazione della misura cautelare. Pur in presenza di gravi indizi di colpevolezza, il decorso di un significativo lasso temporale, unitamente all'assenza di ulteriori condotte illecite, può far venir meno il pericolo di reiterazione, rendendo così illegittima la prosecuzione della misura cautelare. Il giudice è pertanto tenuto a una valutazione complessiva e aggiornata della situazione, senza poter presumere in modo automatico la sussistenza del pericolo di recidiva sulla base della sola gravità del fatto originario. La motivazione dell'ordinanza cautelare deve dare conto in modo puntuale e congruo di tutti gli elementi presi in considerazione per escludere o affermare il perdurare del pericolo di reiterazione del reato, evitando valutazioni apodittiche o meramente formali. Solo attraverso un'adeguata e approfondita motivazione, il giudice può dimostrare la ragionevolezza e la proporzionalità della misura cautelare disposta, in conformità ai principi di necessità e di adeguatezza che governano l'applicazione delle cautele personali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato Ad (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli il 7.4.2015;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Stefano Mogini;
udite le conclusioni del sostituto procuratore generale Mario Fraticelli, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per mezzo del suo difensore di fiducia avverso l'ordinanza in epigrafe…

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