Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29209 del 26 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:29209PEN

Massima

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Il reato di cui all'art. 377 c.p. tutela il corretto svolgimento dell'attività processuale, punendo condotte volte a pregiudicare, mediante offerta o promessa di denaro o altra utilità ovvero violenza o minaccia, la serena acquisizione delle dichiarazioni di soggetti sui quali grava l'obbligo di rispondere. Tale fattispecie si differenzia dal reato di cui all'art. 377-bis c.p., che ha carattere residuale e riguarda analoghe situazioni di pericolo per la corretta acquisizione delle dichiarazioni concernenti i soggetti su cui non grava l'obbligo di rispondere, ma che comunque possono rendere dichiarazioni utilizzabili in un procedimento penale. Ai fini dell'integrazione dell'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 416-bis.1 c.p., è sufficiente che la condotta sia ispirata dal dolo intenzionale di avvalersi della forza intimidatrice del vincolo associativo, anche senza l'esplicita evocazione di appartenenza a un'organizzazione criminale, purché risulti concretamente collegata all'utilizzo di un metodo in cui la violenza degli atti intimidatori è percepita dalle vittime come espressione di una forza intimidatrice di particolare cogenza, tale da instillare situazioni di assoggettamento ed omertà tipiche di chi è vittima di attività criminali poste direttamente in essere dalle organizzazioni mafiose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato G. - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. GIORGI Maria - rel. Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/03/2021 del Tribunale di Napoli, Sezione per il riesame;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con precedente ordinanza conferma…

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