Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39633 del 10 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:39633PEN

Massima

Il tentativo di furto aggravato si configura quando la condotta dell'agente, valutata nel suo complesso, risulta univocamente diretta all'impossessamento di beni altrui, anche se non si è giunti al compimento del reato, come nel caso in cui l'imputato sia stato sorpreso nei pressi di un immobile dopo aver scavalcato una recinzione e gettato oggetti atti allo scasso, con tracce di fango sulle scarpe e sulla ringhiera, a prescindere da eventuali ipotesi alternative di danneggiamento. L'onere di indicare elementi concreti a sostegno della richiesta di immediata declaratoria di una causa di non punibilità grava sul ricorrente, la cui mancata allegazione comporta l'inammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. CARROZZA Artur - rel. Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. JO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 703/2009 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 30/09/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CARROZZA;

sentite le richieste del Procuratore Generale, Dott. DI POPOLO A., che chiede di dichiarare inammissibile il ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.- La Cort…

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