Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35510 del 25 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35510PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della conferma della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità oggettiva del fatto, dalle modalità della condotta delittuosa, dalla condizione personale e sociale dell'indagato, nonché dalla particolare vulnerabilità della persona offesa, anche in assenza di specifici precedenti penali, quando risulti che l'indagato abbia già avuto contatti con la vittima e si sia dimostrato in grado di adescarla e indurla a subire atti sessuali, sfruttando la sua debolezza e labilità. La condizione di irregolarità della presenza sul territorio nazionale, pur non costituendo di per sé un elemento sufficiente a giustificare il pericolo di reiterazione, può tuttavia essere valutata congiuntamente agli altri fattori indicativi della pericolosità sociale dell'indagato, senza che ciò integri una motivazione apodittica o illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. TARDINO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

JA. HI., nato in (OMESSO).

Avverso la ordinanza in data 5-7 Marzo 2007 del Tribunale de L'Aquila, con cui ha rigettato l'appello presentato avverso l'ordinanza del G.i.p. in sede che ha in data 6 febbraio 2007 ha respinto la richiesta di revoca di attenuazione della misura della custodia in carcere in relazione al reato previsto dall'articolo 609 quater c.p. commesso in danno di persona minore di eta' nel luglio del 200…

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