Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16356 del 10 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:16356PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Nei reati associativi di tipo mafioso, ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato, non è necessario che le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia o gli elementi di riscontro individuino specifiche condotte attribuibili all'accusato, essendo sufficiente che dimostrino la sua stabile e volontaria compenetrazione nell'organizzazione criminale, in quanto il "fatto" da provare non è il singolo comportamento dell'associato, bensì la sua appartenenza al sodalizio. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se spontanee, credibili e utilizzabili, possono costituire valido elemento probatorio, anche se relative a circostanze apprese in relazione al ruolo di vertice del sodalizio criminoso di appartenenza e derivanti da un patrimonio conoscitivo costituito da un flusso circolare di informazioni relative a fatti di interesse comune degli associati, senza che ciò le renda assimilabili a dichiarazioni "de relato". Inoltre, i riscontri oggettivi alle dichiarazioni accusatorie, pur non dovendo necessariamente riguardare singole attività attribuite all'indagato, devono comunque essere valutati in modo logico e non contraddittorio dal giudice di merito, il cui apprezzamento è sindacabile in sede di legittimità solo ove risulti manifestamente illogico o privo di adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adria - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Milano, in data 25/09/2012.

Sentita la relazione della causa fatta dal ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. D'ANGELO Giovanni, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Udito l'Avvocato (OMISSIS) che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanz…

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