Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5209 del 1 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:5209PEN

Massima

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Il delitto di resistenza a pubblico ufficiale richiede l'uso di violenza o minaccia finalizzati a opporsi concretamente all'atto di ufficio, non essendo sufficiente una mera resistenza passiva, caratterizzata da un moderato uso della forza e dalla sola volontà di non collaborare. Ai fini del delitto di oltraggio a pubblico ufficiale, è sufficiente la mera potenzialità che le espressioni offensive siano percepite da una pluralità di persone, a prescindere dalla loro effettiva percezione. La condotta del soggetto deve integrare una violenza fisica diretta a impedire o ostacolare l'attività del pubblico ufficiale, non essendo sufficiente una mera resistenza passiva, anche se caratterizzata da un moderato uso della forza e dalla sola volontà di non collaborare. Ai fini dell'oltraggio, è irrilevante che le espressioni offensive siano state effettivamente percepite dalla pluralità di persone presenti, essendo sufficiente la mera potenzialità di tale percezione, in quanto ciò costituisce di per sé un aggravio psicologico che può compromettere l'attività del pubblico ufficiale. Il delitto di resistenza non sussiste quando la condotta del soggetto si risolve in una mera resistenza passiva, senza l'uso di violenza diretta a impedire o ostacolare l'atto di ufficio, mentre il delitto di oltraggio è integrato dalla mera potenzialità di percezione delle espressioni offensive da parte di una pluralità di persone, a prescindere dalla loro effettiva percezione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/03/2018 della Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 6/3/2018 la Corte di appello di Salerno ha confermato quella del Tribunale di Salerno in data 14/4/2016, con…

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