Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18415 del 24 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18415PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La valutazione degli indizi a carico di un indagato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve essere complessiva e non atomistica, ma gli indizi devono comunque essere in sé gravi, precisi e concordanti, non potendo basarsi su elementi generici o evanescenti, anche se il contesto in cui si inserisce la vicenda risulti caratterizzato da un diffuso ambiente mafioso. La mera appartenenza dell'indagato a un contesto criminale, pur rilevante, non è di per sé sufficiente a giustificare l'applicazione di una misura cautelare, essendo necessario che gli elementi indiziari dimostrino in modo specifico il suo coinvolgimento nel reato contestato. Il giudice, pertanto, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, deve operare un attento scrutinio degli elementi probatori, senza lasciarsi condizionare dal contesto criminale, ma verificando la loro idoneità a sostenere l'ipotesi accusatoria in modo concreto e non generico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PALERMO nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1080/2012 TR1B. LIBERTA' di PALERMO, del 31/07/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

sentite le conclusioni del PG Dott. M.G. FODARONI che ha chiesto annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 31.07.2012 il Tribunale di Palermo, adito ex articol…

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