Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9343 del 27 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9343PEN

Massima

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Il linguaggio offensivo e ingiurioso, anche se pronunciato in un contesto relativo alla personalità dell'offeso e dell'offensore, può essere considerato lesivo del bene giuridico protetto dall'art. 594 c.p. quando le espressioni utilizzate, per la loro gravità e modalità di manifestazione, risultano in nessun caso accettabili. Il giudice di merito, nel valutare la capacità offensiva delle frasi attribuite all'imputato, deve tenere conto sia del criterio "relativo" che di quello "assoluto", accertando se le espressioni utilizzate, anche in relazione al contesto in cui sono state pronunciate, abbiano effettivamente leso la reputazione della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1178/2011 CORTE APPELLO di BARI, del 21/11/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/12/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Bari, con sentenza del 21 no…

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