Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35271 del 21 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35271PEN

Massima

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Il reato di estorsione sussiste quando l'agente, mediante minaccia di un danno ingiusto, costringe taluno a consegnare una somma di denaro non dovuta, anche se tale somma non viene incassata direttamente dall'agente ma viene destinata ad altri scopi, purché l'agente abbia agito con la consapevolezza di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che la minaccia sia idonea a determinare un concreto pericolo di danno, essendo sufficiente che essa sia tale da ingenerare nel soggetto passivo un ragionevole timore di subire un pregiudizio. Inoltre, la circostanza che il giudice civile abbia rigettato le richieste di sequestro dei titoli cambiati non esclude la responsabilità penale dell'agente, trattandosi di elemento estraneo alle acquisizioni dibattimentali e, pertanto, non incidente sulla valutazione della prova. Infine, l'errore della Corte territoriale nel motivare sulla richiesta di derubricazione del fatto in violenza privata, anziché in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, non integra un vizio di motivazione rilevante, atteso che la Corte ha comunque adeguatamente motivato sulla sussistenza dei requisiti dell'estorsione, in particolare dell'ingiusto profitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO ((omissis)) - Presidente

Dott. MORGIGNI Antonio - Consigliere

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BERNABAI Renato - Consigliere

Dott. MONASTERO Francesco - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

nell'interesse di:

MA. AL. e MA. FR. ;

avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Napoli in data 18 febbraio 2003;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita, all'udienza pubblica del 19 giugno 2007, la relazione del Consigliere Dott. MONASTERO FRANCESCO;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GALATI Giovanni, che ha concluso…

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