Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3191 del 23 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3191PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali, deve accertare la sussistenza del requisito soggettivo della pericolosità sociale del proposto, riconducibile a una delle categorie di legge, e l'attualità di tale pericolosità al momento della decisione. La motivazione del provvedimento deve dare conto in modo puntuale e logico di tali presupposti, senza necessità di una specifica confutazione di ogni singolo argomento difensivo, purché gli elementi di fatto posti a fondamento della decisione siano adeguatamente illustrati e le relative argomentazioni risultino coerenti e conformi ai principi giurisprudenziali consolidati in materia. Nell'ambito del procedimento di prevenzione, il sindacato di legittimità del giudice di cassazione è limitato alla sola violazione di legge, essendo preclusa la censura per vizi logici della motivazione, salvo il caso di motivazione inesistente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andre - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 07/11/2017 della CORTE APPELLO di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere IRENE SCORDAMAGLIA;
lette/sentite le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. E' impugnato il decreto della Corte di appello di Roma del 7 novembre 2017, reso in parziale riforma di quello del Tribunale di Frosinone del 19 dicembre 2016, che aveva applicato a (OMISSIS) la misura di prevenzione personale della sorveglianza sp…

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