Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24891 del 4 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24891PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale causa di esclusione della punibilità per il reato di diffamazione, è riconosciuto dalla giurisprudenza a condizione che le espressioni utilizzate, pur potendo essere aspre e forti, non travalicano i limiti della continenza verbale e non si risolvono in un'aggressione gratuita e ingiustificata della dignità morale e intellettuale del soggetto criticato. Pertanto, affinché possa operare la scriminante, è necessario che le critiche, anche se veementi, siano comunque contenute entro i confini di una manifestazione di pensiero, senza degenerare in un'offesa meramente diffamatoria. Inoltre, ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 599 c.p., comma 2, relativa alla reciproca provocazione, è sufficiente che la reazione diffamatoria sia stata determinata dall'ingiustizia del fatto altrui, a prescindere dalla gravità delle offese scambiate, purché sussista un nesso di causalità psicologica tra l'offesa subita e la reazione, senza che sia necessaria una contestualità temporale assoluta, essendo invece richiesta una relativa immediatezza tra i due comportamenti, tale da escludere che la reazione sia ascrivibile a sentimenti diversi, come il rancore o il proposito di ritorsione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
parte civile (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/09/2016 del Tribunale di Mantova in funzione di giudice di appello;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Barbara Calaselice;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LORI Perla, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore di parte civile, avv. (OMISSIS), che deposita conc…

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