Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41102 del 4 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:41102PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. può essere desunta da indicatori fattuali che, sulla base di regole di esperienza relative alla fenomenologia della criminalità organizzata, consentano di inferire logicamente l'appartenenza del soggetto al sodalizio, purché tali indizi siano connotati da gravità, precisione e univocità, e siano eventualmente corroborati da specifici fatti concludenti idonei a suffragare la costante permanenza del vincolo associativo. Tuttavia, la mera disponibilità manifestata nei confronti di singoli associati, anche di vertice, non è sufficiente a dimostrare l'adesione permanente e incondizionata al sodalizio per ogni fine illecito, essendo necessario che tale disponibilità sia rivolta in modo inequivoco all'organizzazione criminale nel suo complesso. Inoltre, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, pur rilevanti ai fini della prova della partecipazione associativa, devono essere oggetto di un attento vaglio critico da parte del giudice, il quale è tenuto a verificarne l'attendibilità intrinseca ed estrinseca, anche attraverso il riscontro con altri elementi probatori dotati di efficacia individualizzante. In particolare, qualora le dichiarazioni accusatorie abbiano natura de relato, il giudice deve accertare con particolare rigore la piena indipendenza della fonte conoscitiva del collaboratore rispetto alla persona chiamata in correità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza in data 01/03/2013 del Tribunale di Palermo (sezione riesame);

esaminati il ricorso, l'ordinanza impugnata e gli atti ostensibili;

udita in camera di consiglio la relazione del Consigliere Dott. Giacomo Paoloni;

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. Montagna Alfredo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

uditi i difensori del ricorrente, avv. (OMISSIS) e av…

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