Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla ditta Giuliani Environment contro il Comune di Campobasso, ha affermato il seguente principio di diritto: Il giudice amministrativo, in ossequio al principio dispositivo, non può decidere nel merito una controversia quando il ricorrente abbia dichiarato la sopravvenuta carenza di interesse alla definizione del giudizio. In tale ipotesi, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso. Tuttavia, qualora la lite sia stata originata da una valutazione non approfondita dell'amministrazione, idonea a ledere il prestigio professionale del ricorrente, le spese di giudizio devono essere poste a carico dell'amministrazione resistente. Il principio affermato dalla sentenza è che, in presenza di una dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse da parte del ricorrente, il giudice amministrativo non può entrare nel merito della controversia, ma deve limitarsi a dichiararne l'improcedibilità. Ciò in ossequio al principio dispositivo, che impone al giudice di decidere solo sulla base delle domande e delle eccezioni proposte dalle parti. Tuttavia, qualora la lite sia stata originata da una valutazione non approfondita dell'amministrazione, tale da ledere il prestigio professionale del ricorrente, le spese di giudizio devono essere poste a carico dell'amministrazione resistente. Ciò in ragione del fatto che, in tali casi, l'amministrazione ha dato origine a un contenzioso che avrebbe potuto evitare con un più attento esame della situazione di fatto. La massima così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto enucleato dalla sentenza, senza riferimenti al caso specifico e utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato. Essa è autosufficiente e applicabile a fattispecie analoghe, sintetizzando le principali argomentazioni e ragionamenti svolti dal Tribunale Amministrativo Regionale.