Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13383 del 26 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13383PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, rientra nel potere discrezionale del giudice, il quale deve motivare in modo logico e completo, tenendo conto di tutti gli elementi di fatto e di diritto rilevanti, senza che il ricorrente possa pretendere una nuova valutazione degli stessi. L'eventuale inefficacia della misura cautelare per decorrenza dei termini deve essere fatta valere attraverso l'istanza di revoca prevista dall'art. 306 c.p.p., e non può essere dedotta come motivo di legittimità del provvedimento impugnato. Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, può legittimamente considerare, quali indici di un concreto pericolo di reiterazione del reato, l'intensità del dolo e la durata della condotta illecita, anche a fronte di esigenze lavorative e familiari del soggetto sottoposto alla misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) FO. MA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 19/11/2008 TRIB. LIBERTA' di TRENTO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRELLI ((omissis))O;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Baglione Tindari che ha chiesto il rigetto.

IN FATTO

Il Tribunale di Trento in data 21.11.2008 ha rigettato l'istanza di riesame avanzata da FO.Ma. , nei cui confronti il GIP di quel…

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