Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27881 del 6 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:27881PEN

Massima

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Il falso in autocertificazione commesso da chi, pur essendo stato precedentemente condannato con pena patteggiata non ancora estinta, omette di dichiarare tale condanna nella successiva dichiarazione sostitutiva, integra il reato di cui all'art. 76, comma 1, del D.P.R. n. 445/2000, in relazione all'art. 483 c.p., in quanto l'obbligo di dichiarare tutte le condanne penali subite, anche quelle oggetto di patteggiamento, non viene meno per effetto del beneficio della non menzione della condanna, essendo tale beneficio finalizzato esclusivamente a limitare le conseguenze pregiudizievoli della condanna stessa, senza incidere sull'obbligo di dichiararne l'esistenza. Il dolo del reato di falso in autocertificazione è ravvisabile laddove l'imputato abbia sottoscritto la dichiarazione sostitutiva nonostante l'inequivocità dell'invito a indicare tutte le condanne penali, senza che possa essere accolta l'erronea convinzione dell'estinzione della precedente condanna per effetto del beneficio della non menzione, atteso che tale beneficio non incide sull'obbligo di dichiararne l'esistenza. La valutazione in ordine alla concessione delle circostanze attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena deve essere adeguatamente motivata dal giudice di merito, tenendo conto della gravità del fatto e della personalità dell'imputato, senza che il mero richiamo alla genericità della motivazione possa ritenersi sufficiente a censurare il relativo diniego.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1389/2013 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 30/04/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCARLINI ENRICO VITTORIO STANISLAO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI LEO G., che ha concluso per l'inammissibilita'.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1 - Con sentenza del 30 aprile 2015, l…

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