La comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli artt. 7 e ss. della legge n. 241/1990 costituisce un adempimento necessario anche per i procedimenti amministrativi relativi all'approvazione di progetti di opere pubbliche che valgano come dichiarazione implicita di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza ai sensi dell'art. 1 della legge n. 1/1978, in quanto tali procedimenti non possono essere considerati di natura meramente pianificatoria, dovendosi garantire il diritto di partecipazione dei proprietari delle aree interessate dall'espropriazione. L'omissione di tale comunicazione inficia la validità degli atti deliberativi di approvazione del progetto e di dichiarazione di pubblica utilità, nonché degli atti successivi finalizzati all'occupazione d'urgenza, non potendo essere sanata dall'applicazione dell'art. 21-octies della legge n. 241/1990, in assenza della dimostrazione da parte dell'amministrazione che gli apporti partecipativi degli interessati non avrebbero comunque comportato una modifica delle scelte operate. Il successivo provvedimento di acquisizione sanante adottato dall'amministrazione ai sensi dell'art. 43 del d.P.R. n. 327/2001, ove impugnato, potrà eventualmente incidere sugli esiti del giudizio relativo a tale atto, ma non intacca la legittimità degli atti della pregressa procedura espropriativa.