Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28226 del 2 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:28226PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve fornire una motivazione adeguata, logica e completa, che evidenzi in modo chiaro e specifico il contributo causale dell'indagato al rafforzamento o al mantenimento in vita dell'associazione criminale contestata, senza limitarsi a considerazioni di carattere meramente soggettivo o a elementi indiziari equivoci o insufficienti. Il mero possesso di un'arma, la dimestichezza nell'uso della stessa, o episodi di condotta disdicevole, non sono di per sé sufficienti a dimostrare l'appartenenza dell'indagato all'associazione mafiosa, essendo necessario un quadro indiziario solido e coerente che renda conto in modo convincente del ruolo concretamente svolto dall'indagato nell'ambito del sodalizio criminale. Allo stesso modo, il timore di essere sottoposto a intercettazioni o il coinvolgimento in reati fine, pur potendo essere elementi sintomatici di una certa vicinanza all'ambiente mafioso, non integrano di per sé la prova della partecipazione all'associazione. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, deve effettuare un'analisi approfondita e puntuale degli elementi indiziari, evitando di basarsi su meri sospetti o su circostanze equivoche, e fornendo una motivazione adeguata, logica e completa che renda conto in modo convincente del ruolo concretamente svolto dall'indagato nell'ambito del sodalizio criminale contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 73/2015 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 30/01/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Per il ricorrente sono presenti gli Avvocati (OMISSIS) e (OMISSIS), i quali insistono per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO…

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