Il potere di annullamento di un titolo edilizio illegittimo da parte della Provincia, esercitato ai sensi dell'art. 89 della legge urbanistica provinciale, differisce dal potere di annullamento d'ufficio di cui all'art. 21-nonies della legge n. 241/1990, in quanto non costituisce un riesame dell'atto, bensì l'esercizio di una competenza concorrente di pianificazione e programmazione dell'uso del territorio. L'interesse pubblico che giustifica l'annullamento provinciale è in re ipsa, ossia autoevidente, in ragione della lesione arrecata all'assetto territoriale pianificato, senza che sia necessario un puntuale bilanciamento con l'interesse privato al mantenimento del titolo edilizio. La Provincia è tenuta a valutare l'interesse pubblico all'annullamento esclusivamente con riferimento alla conformità dell'atto impugnato alla disciplina urbanistica vigente, senza dover considerare ulteriori interessi pubblici o privati. L'art. 44 della legge urbanistica provinciale, nel testo introdotto dall'art. 8, comma 4, della L.P. n. 10/2014, che disciplina il commercio al dettaglio nelle zone produttive, rispetta i principi di necessità, proporzionalità e non discriminazione richiesti dal diritto dell'Unione europea per l'introduzione di restrizioni territoriali alla libertà di stabilimento e alla libera circolazione dei servizi, in quanto finalizzato alla tutela dell'ambiente urbano, compreso l'assetto territoriale.