Il diritto di recesso dal contratto di appalto di cui all'art. 1671 c.c. può essere esercitato dal committente in qualsiasi momento e per qualsiasi ragione, senza che sia necessaria l'indagine sull'importanza dell'inadempimento dell'appaltatore o sulla sussistenza di una giusta causa di recesso. Il recesso unilaterale del committente comporta il sorgere del diritto dell'appaltatore a percepire l'indennità prevista dalla norma, determinata in via equitativa nella misura del 15% del valore residuo del contratto, tenuto conto della natura del servizio appaltato e dei costi sostenuti dall'impresa. L'indennità spettante all'appaltatore a seguito del recesso non può essere ridotta applicando la disciplina prevista per gli appalti di opere pubbliche, essendo il contratto stipulato da un ente pubblico non economico. Gli interessi legali sull'indennità decorrono dalla data di proposizione della domanda giudiziale, non dalla data in cui l'appaltatore avrebbe realizzato il preteso utile d'impresa.