Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25889 del 19 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25889PEN

Massima

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Il diritto di legittima difesa non può essere riconosciuto quando l'intervento difensivo non risulta proporzionato e necessario rispetto all'aggressione subita, in assenza di elementi idonei a dimostrare che la condotta della persona offesa abbia concretamente messo in pericolo l'incolumità fisica degli imputati. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza della scriminante, deve accertare che l'azione difensiva sia stata determinata da un'effettiva e attuale aggressione, tale da giustificare l'uso della forza, e che la reazione sia stata contenuta entro i limiti della necessità di respingere l'offesa. Pertanto, la mera invocazione di una presunta legittima difesa, senza la dimostrazione di specifici elementi fattuali che la supportino, non è sufficiente a far riconoscere l'applicabilità della relativa causa di giustificazione, la quale deve essere esclusa quando l'intervento difensivo risulti sproporzionato rispetto all'aggressione subita e privo di un effettivo pericolo per l'incolumità degli imputati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pa. Gi. nato il l'(OMESSO);

P. G. nato l'(OMESSO);

Pa. Fr. nato l'(OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 20-6-08 dalla Corte di appello di Lecce;

Visti gli atti, la sentenza denunciata ed i ricorsi;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERRUA Giuliana;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DELEHAYE Enri…

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