Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19227 del 8 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:19227PEN

Massima

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Il falso ideologico in atto pubblico commesso dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, mediante la redazione di verbali contenenti dichiarazioni false, integra il reato di cui all'art. 479 c.p. anche quando la condotta non abbia prodotto conseguenze dirette sull'espletamento dell'attività amministrativa, in quanto la tutela della fede pubblica e dell'affidamento nella genuinità degli atti pubblici costituisce l'interesse protetto dalla norma incriminatrice, a prescindere dall'effettiva idoneità della falsità a ledere interessi di natura patrimoniale o di altra natura. Pertanto, il dolo del reato di falso ideologico in atto pubblico è integrato dalla consapevolezza e volontà di redigere un atto pubblico contenente dichiarazioni false, a prescindere dalla finalità perseguita e dalle conseguenze concretamente prodotte. La valutazione della sussistenza dell'elemento soggettivo del reato deve essere effettuata sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi indiziari, senza che sia necessaria una prova diretta della consapevolezza dell'imputato circa il coinvolgimento di terzi nella realizzazione dei fatti oggetto di verbalizzazione. Inoltre, le intercettazioni telefoniche disposte nell'ambito di un procedimento penale per reati associativi e di estorsione, strettamente connessi sotto il profilo oggettivo, probatorio e finalistico al reato di falso ideologico in atto pubblico contestato all'imputato, sono pienamente utilizzabili nel relativo procedimento, in quanto non si configura l'ipotesi di "diverso procedimento" ai sensi dell'art. 270 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5463/2012 CORTE APPELLO di ROMA, del 15/10/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/01/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERDINANDO LIGNOLA;

Il Sostituto Procuratore generale della Corte di cassazione, Dott. Pinelli Mario Maria Stefano, ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per prescrizione;

per il la parte civile Comune di Roma, e' prese…

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