Il concorso di persone nell'associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, alla riduzione in schiavitù e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina richiede la prova dell'effettiva partecipazione dell'imputato al sodalizio criminoso, della sua consapevolezza dell'esistenza dell'organizzazione e del suo ruolo all'interno di essa, nonché della volontà di contribuire alla realizzazione del programma illecito comune. L'omonimia tra l'imputato e altro soggetto coinvolto nei fatti impone un rigoroso accertamento dell'esatta identità della persona cui sono riferibili le condotte contestate, senza che sia sufficiente un generico riferimento al nome. Inoltre, la motivazione sulla concessione o meno delle circostanze attenuanti generiche deve dare conto in modo specifico degli elementi concreti, diversi dal fatto di reato, rilevanti ai fini della valutazione della personalità dell'imputato e della sua capacità a delinquere.