Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33764 del 2 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:33764PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La reciprocità delle offese, quale causa di non punibilità del reato di ingiuria, è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, il quale è tenuto a motivare adeguatamente la propria decisione, anche quando intenda escluderne l'applicazione. Tale valutazione deve tenere conto dei criteri indicati nell'articolo 133 del codice penale, con particolare riferimento alla scarsa offensività in concreto del fatto, in un contesto di reciprocità delle condotte. L'obbligo di motivazione è più stringente quando il giudice si orienta in senso negativo, al fine di consentire il controllo della correttezza della scelta operata. La valutazione non può fondarsi su elementi estranei alla gravità del fatto, come pretesi doveri di astensione da comportamenti ingiuriosi, che gravino in modo asimmetrico sulle parti in causa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2931/2012 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 25/09/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/07/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LIGNOLA FERDINANDO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CESQUI Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 4 maggio 2009…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.