Il termine perentorio di 18 mesi previsto dall'art. 21-nonies, comma 1, della L. n. 241/1990 per l'annullamento d'ufficio di atti ampliativi della sfera giuridica del privato, decorrente dal 30° giorno successivo alla presentazione della DIA ai sensi dell'art. 19, commi 4 e 6-bis della medesima legge, non può essere superato in assenza di una motivazione che dia conto della sussistenza di un preminente interesse pubblico, salvo il caso in cui l'annullamento sia fondato su false dichiarazioni o attestazioni definitivamente accertate in sede penale, ai sensi del successivo comma 2-bis. Pertanto, l'annullamento d'ufficio di una DIA o di una CILA oltre il predetto termine di 18 mesi, in assenza di tali presupposti, integra una violazione di legge, con conseguente annullamento del provvedimento di autotutela. Resta salva la possibilità per l'amministrazione di verificare l'inesistenza del titolo edilizio e di procedere, ove ne ricorrano i presupposti, all'esercizio dei poteri di vigilanza, prevenzione e controllo sulle attività soggette ad atti di assenso, ai sensi degli artt. 27 e seguenti del D.P.R. n. 380/2001 e dell'art. 21, comma 2, della L. n. 241/1990.