Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5884 del 12 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:5884PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'uso di espressioni offensive e ingiuriose, anche se provocate da un comportamento altrui ritenuto ingiusto, non è giustificato dall'esimente dello stato d'ira di cui all'art. 599 c.p., comma 2, quando la reazione verbale non sia proporzionata e immediata alla provocazione subita. Infatti, se l'imputato avesse realmente reagito in modo istintivo e immediato alla provocazione, avrebbe ammesso di aver pronunciato le parole offensive, anziché sostenere di aver detto una frase meno grave. Pertanto, l'uso di espressioni ingiuriose, anche se provocate, integra il reato di ingiuria, salvo che ricorrano i presupposti di una causa di giustificazione, come la verità del fatto attribuito o l'esercizio di un diritto o adempimento di un dovere. Il giudice deve quindi valutare attentamente se la reazione verbale dell'imputato sia stata proporzionata e immediata rispetto alla provocazione subita, ovvero se integri comunque il reato di ingiuria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO TRIBUNALE DI VERCELLI, nei confronti di:

1) GI. LE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 93/2008 GIUDICE DI PACE di VERCELLI, del 19/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI Paolo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MURA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita&#x…

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