Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25290 del 26 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25290PEN

Massima

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Il reato di sostituzione di persona di cui all'art. 494 c.p. si configura quando l'agente, attribuendosi falsamente una qualifica o la titolarità di un ufficio, induce in errore la persona offesa sulla sua identità e sulla sua qualifica, determinandone il compimento di un atto che altrimenti non avrebbe compiuto. Ai fini della sussistenza del reato, è sufficiente che l'induzione in errore sulla qualifica dell'agente sia stata effettiva, a prescindere dall'effettiva induzione in errore sulla sua identità, essendo l'elemento costitutivo del reato l'attribuzione mendace di una qualifica. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche e la sostituzione della pena, può discrezionalmente considerare le modalità del fatto, descritte come sostanzialmente attuative di un'operazione truffaldina, nonché i precedenti penali dell'imputato, quali fattori ostativi ai benefici richiesti, in quanto espressivi della personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Car - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 24/05/2011 della Corte d'Appello di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con …

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