Il mancato rispetto dei requisiti di cui agli artt. 366, comma 1, n. 6 e 369, comma 2, n. 4 c.p.c. nel ricorso per cassazione, consistente nel riferimento generico a documenti senza indicarne i passi salienti e le specifiche modalità di produzione, determina l'inammissibilità del ricorso stesso. Infatti, la mera indicazione di "prodotto in atti" non è sufficiente a consentire alla Corte di Cassazione il reperimento dei documenti richiamati, in violazione della ratio delle predette norme, che impongono una puntuale indicazione degli elementi essenziali per la valutazione del ricorso. L'errore di fatto che legittima la revocazione della sentenza di Cassazione, ai sensi dell'art. 395, n. 4 c.p.c., deve consistere in un errore nell'assunzione di un fatto non controverso in giudizio, la cui verità sia incontestabilmente esclusa, o viceversa, senza ricomprendere l'errore nell'applicazione delle norme giuridiche o l'errore di giudizio. Pertanto, il ricorso per revocazione non può essere accolto laddove non evidenzi un siffatto errore di fatto, ma si risolva in una mera contestazione della valutazione giuridica operata dalla Corte di Cassazione nella precedente pronuncia.