Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12135 del 23 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12135PEN

Massima

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Il possesso ingiustificato della carta SIM intestata all'imputato in un telefono oggetto di furto integra una regola di esperienza consolidata che consente di ritenere sussistente l'elemento oggettivo del delitto di ricettazione, in quanto il suo utilizzo da parte dell'imputato è indice del possesso consapevole e volontario del bene di provenienza delittuosa. Inoltre, il termine di prescrizione del reato di ricettazione deve essere calcolato in base alla pena prevista per il delitto non attenuato, e non per l'ipotesi attenuata, in quanto quest'ultima rappresenta una circostanza soggettiva che incide solo sulla determinazione della pena e non sull'individuazione del termine prescrizionale. Pertanto, il possesso ingiustificato della carta SIM intestata all'imputato in un telefono oggetto di furto, unitamente al calcolo del termine di prescrizione in base alla pena prevista per il delitto non attenuato, consentono di ritenere sussistente il reato di ricettazione e di escluderne la prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2250/2013 CORTE APPELLO di PALERMO, del 07/10/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI.

Letti gli atti, la sentenza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del cons. ((omissis));

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, ((omissis)), per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1 - Tram…

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