Il provvedimento di diniego del permesso di costruire per l'ampliamento di un fabbricato residenziale è legittimo qualora la documentazione presentata dal richiedente non contenga la dichiarazione di conformità dell'intervento alla normativa urbanistica ed edilizia da parte del progettista abilitato, in quanto tale attestazione costituisce un elemento essenziale ai fini dell'applicabilità del regime del silenzio assenso previsto dall'art. 20 del D.P.R. n. 380/2001, come modificato dal D.L. n. 70/2011. Inoltre, il Comune può legittimamente applicare alla realizzazione dell'intervento le prescrizioni contenute negli strumenti urbanistici comunali volte a garantire il corretto inserimento paesaggistico-ambientale delle trasformazioni edilizie, anche in assenza di specifici vincoli di tutela, in quanto tali disposizioni mirano a tutelare le peculiari caratteristiche del territorio comunale. Infine, il provvedimento di diniego, che si limita a puntualizzare gli elementi ostativi già anticipati nel preavviso di rigetto ai sensi dell'art. 10-bis della L. n. 241/1990, non viola tale disposizione, in quanto il privato non ha presentato alcuna controdeduzione in merito a tali rilievi.