Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di assegnazione di uno spazio di sosta personalizzato per invalidi, afferma che l'Amministrazione comunale è tenuta a valutare attentamente la documentazione medica prodotta dal richiedente, al fine di accertare se sussistano le condizioni di invalidità che gravemente limitano la deambulazione, così come previsto dalla normativa di riferimento e dal regolamento comunale. Il giudice evidenzia che il mero riferimento a una capacità di deambulare per oltre 50 metri, senza adeguata motivazione e senza considerare la complessiva situazione di salute del ricorrente, non può ritenersi sufficiente a escludere la sussistenza del requisito di grave limitazione della deambulazione, specie ove tale parametro non trovi riscontro in alcuna disposizione normativa. Inoltre, il Tribunale sottolinea che la Commissione consultiva comunale, chiamata a esprimersi sulla domanda, non può limitarsi a una mera conferma del parere dell'Istituto di Medicina Legale, ma deve procedere a un autonomo esame della documentazione sanitaria allegata, valutando in concreto le condizioni di salute del richiedente e ponderando l'interesse pubblico connesso alla disponibilità di spazi di sosta con quello del privato di veder tutelate le proprie infermità. Pertanto, il Tribunale, accogliendo il ricorso, annulla il provvedimento di diniego e ordina il riesame dell'istanza, affinché l'Amministrazione proceda a una più approfondita istruttoria, sulla base dei principi enunciati nella sentenza.