Il concorso di persone nel reato di detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti si configura quando il contributo del concorrente, sia esso morale o materiale, abbia agevolato in qualsiasi modo la realizzazione della condotta delittuosa, anche attraverso forme atipiche come il rafforzamento del proposito criminoso, l'adesione o l'approvazione. Tuttavia, la mera conoscenza o l'atteggiamento meramente passivo non integrano la fattispecie concorsuale. Il giudice di merito ha l'obbligo di motivare in modo puntuale sulla prova dell'effettiva partecipazione del concorrente, precisando sotto quale forma essa si sia manifestata in rapporto di causalità agevolatrice delle attività poste in essere dagli altri concorrenti. L'analisi ricognitiva della sostanza stupefacente effettuata dalla polizia giudiziaria non costituisce accertamento tecnico irripetibile, ma indagine a corredo dell'informativa di reato, e il relativo documento può essere legittimamente utilizzato ai fini della prova del reato anche nel giudizio abbreviato, in quanto l'eventuale nullità è sanata ai sensi dell'art. 438, comma 6-bis, c.p.p.