Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8001 del 2 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:8001PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve accertare che le dichiarazioni accusatorie rese dal coimputato o da persona indagata in un procedimento connesso siano sorrette da riscontri esterni individualizzanti, idonei a confermare in modo qualificato la probabilità che l'indagato possa essere ritenuto responsabile del fatto ascritto, pur senza raggiungere la certezza richiesta per la pronuncia di condanna. Tali riscontri, pur non dovendo superare il limite del "ragionevole dubbio", devono comunque essere dotati di un carattere individualizzante, tale da escludere che si tratti di meri sospetti o indizi generici. Pertanto, le dichiarazioni accusatorie di un coimputato o di persona indagata in un procedimento connesso possono costituire gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'adozione di misure cautelari personali solo se, oltre ad essere intrinsecamente attendibili, siano corroborate da elementi di riscontro esterni che, nel loro complesso, conferiscano una rilevante probabilità della responsabilità dell'indagato, senza tuttavia che sia necessario raggiungere la certezza richiesta per la pronuncia di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FE. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 226/2010 TRIB. LIBERTA' di SALERNO, del 07/06/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Monetti Vito, il quale richiede il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. Dell'Unto Maurizio quale sost. Processuale il quale si richiama ai motivi del ricorso.

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