Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26912 del 12 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:26912PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, in ragione della sua natura permanente e della tendenziale stabilità del vincolo associativo, è suscettibile di essere ritenuto in continuazione con altri reati associativi commessi dal medesimo soggetto, anche se a distanza di tempo, salvo che non emergano elementi concreti che escludano l'unità del disegno criminoso. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'applicabilità del vincolo della continuazione tra più condanne per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., deve tenere conto della peculiarità del reato associativo mafioso, caratterizzato da una tendenziale stabilità del vincolo associativo non inficiata nemmeno da momenti di apparente interruzione, come la detenzione o la condanna definitiva, quando il segmento di condotta associativa successivo a tali eventi trovi la sua spinta psicologica nel pregresso accordo per il sodalizio. In assenza di concreti indici contrari, l'unitarietà del programma criminoso deve essere apprezzata anche in relazione a fattispecie associative commesse in periodi diversi, purché nell'ambito della medesima consorteria criminale operante nel medesimo territorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK Adet Toni - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/03/2017 del TRIBUNALE di SPOLETO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI GIURO GAETANO;
lette le conclusioni del P.G. Dott. TOCCI Stefano, che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe indicata il Tribunale di Spoleto in composizione monocratica, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava la richiesta presentata nell'interesse…

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