Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48414 del 20 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:48414PEN

Massima

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La circostanza aggravante della premeditazione richiede un apprezzabile intervallo temporale tra l'insorgenza del proposito criminoso e la sua attuazione, tale da consentire una ponderata riflessione circa l'opportunità del recesso, nonché la persistenza senza soluzione di continuità della ferma risoluzione criminosa nell'animo dell'agente fino alla commissione del fatto. Non è sufficiente la mera preordinazione del delitto, intesa come semplice apprestamento dei mezzi minimi necessari all'esecuzione nella fase immediatamente precedente. L'accertamento della premeditazione non può fondarsi esclusivamente sulla previa acquisizione dell'arma da parte dell'imputato, ma deve essere supportato da elementi probatori che dimostrino l'esistenza di un apprezzabile intervallo temporale tra la formazione del proposito criminoso e la sua realizzazione, nonché la perdurante volontà di portare a compimento il disegno delittuoso. Inoltre, la sussistenza della premeditazione non può essere esclusa dalla eventuale manifestazione, da parte della vittima, di una volontà di non proseguire il rapporto di affari o di non restituire somme di denaro, trattandosi di eventi prevedibili dall'agente. Quanto all'attenuante della provocazione, essa richiede la prova dell'esistenza di un fattore scatenante, imputabile a parole o comportamenti della vittima, che abbia giustificato l'esplosione di una carica di dolore e sofferenza sedimentata nel tempo; la mera deduzione di tale circostanza, in assenza di riscontri probatori, non è sufficiente per il suo riconoscimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK Adet T. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marc - Rel. Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/01/2016 della CORTE APPELLO di SALERNO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata limitatamente al capo b) e rideterminazione pena in anni 5, mesi 8 reclusione e inammissibilita' nel resto del ricorso;

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