Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38673 del 3 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:38673PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condanna penale per reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, nonché per esercizio irregolare di attività venatoria, può essere confermata in appello sulla base di una valutazione complessiva delle prove testimoniali, anche quando il numero dei testi ritenuti rilevanti sia ridotto rispetto all'originario quadro probatorio, purché la motivazione dia conto in modo chiaro ed esaustivo delle ragioni per cui le deposizioni considerate sono state ritenute attendibili e sufficienti a dimostrare la responsabilità dell'imputato. La Corte di Cassazione non può sindacare tale valutazione di merito, se congruamente e logicamente motivata, neppure laddove l'imputato invochi l'applicazione di una causa di giustificazione, come l'atto arbitrario del pubblico ufficiale, ove la motivazione ne abbia adeguatamente escluso la sussistenza. Analogamente, la determinazione del risarcimento del danno morale in favore della parte civile, se adeguatamente motivata sulla base degli elementi fattuali del caso concreto, non è sindacabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 211/2007 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 26/05/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/10/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Febbraro Giuseppe, che ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore avv. Gallimberti per l'accoglimento.

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