Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13951 del 14 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:13951PEN

Massima

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La misura di prevenzione della confisca di beni può essere applicata nei confronti di soggetti che, per la loro condotta e il loro tenore di vita, debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose. A tal fine, il giudice di merito può valutare autonomamente i fatti accertati in sede penale, anche in caso di archiviazione, intervenuta declaratoria di estinzione del reato o pronuncia di non doversi procedere, purché risultino delineati con sufficiente chiarezza quei fatti che, pur non sufficienti per una condanna penale, ben possano essere posti alla base di un giudizio di pericolosità sociale. Tuttavia, il giudizio di pericolosità sociale non può fondarsi su illeciti tributari che non costituiscano "delitti", in quanto le categorie di pericolosità previste dalla normativa in materia di misure di prevenzione fanno riferimento ai "proventi di attività delittuose". Ai fini dell'applicazione della confisca di prevenzione, è necessario che vi sia una correlazione temporale tra gli acquisti dei beni e le manifestazioni della pericolosità sociale del proposto, essendo suscettibili di ablazione soltanto i beni acquistati nell'arco di tempo in cui si è manifestata tale pericolosità. Tale valutazione è rimessa al giudice di merito, il quale deve dare conto puntualmente nella motivazione degli specifici riferimenti temporali a condotte rivelatrici della pericolosità. Infine, la confisca di prevenzione non richiede un nesso di pertinenzialità tra l'attività illecita e i beni da apprendere, essendo sufficiente la dimostrazione della illecita provenienza dei beni, qualunque essa sia, purché nel rispetto del principio di proporzionalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 31/03/2020 della CORTE APPELLO di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FILIPPO CASA;
lette le conclusioni del PG Dott. CESQUI Elisabetta, che ha chiesto il rigetto di tutti i ricosi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto in epigrafe, la Corte di Appello di Bari - Sezione Misure di Prevenzione confermava il provvedimento del 10.7.2019, con il quale il Tribunale della stessa…

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