La mancata dichiarazione nella domanda di partecipazione di un debito tributario non definitivamente accertato, per importo superiore alla soglia di gravità stabilita dalla legge, e la successiva decadenza dal beneficio della rateizzazione di tale debito, comportano l'esclusione dell'operatore economico dalla gara d'appalto ai sensi dell'art. 80, comma 4, del Codice dei contratti pubblici, in quanto costituiscono violazioni non definitivamente accertate della normativa fiscale che incidono sulla affidabilità professionale del concorrente. Tale esclusione è legittima anche qualora il provvedimento di esclusione sia adottato successivamente all'entrata in vigore della modifica normativa che ha innalzato la soglia di gravità delle violazioni fiscali non definitivamente accertate, in quanto il regime transitorio previsto dalla legge dispone l'applicabilità della nuova disciplina alle sole procedure di gara i cui bandi o avvisi siano pubblicati dopo la data di entrata in vigore della modifica, senza riguardo al momento di adozione del provvedimento di esclusione. Una diversa interpretazione, che facesse dipendere l'applicabilità della nuova disciplina dal momento di adozione del provvedimento di esclusione, oltre a porsi in contrasto con il chiaro tenore letterale della norma transitoria, determinerebbe situazioni di incertezza e disparità di trattamento tra i concorrenti, in contrasto con i principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa.