Consiglio di Stato sentenza n. 1912 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:1912SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La precarietà di un manufatto edilizio, che esonera dall'obbligo del permesso di costruire, non può essere desunta dalla sola natura dei materiali utilizzati o dalla possibilità di agevole rimozione, ma deve essere valutata in relazione alla sua obiettiva e intrinseca destinazione naturale, nel senso che sono da considerarsi precari solo i manufatti diretti a soddisfare esigenze temporanee e non stabili o permanenti. Pertanto, la realizzazione di una veranda e di un tunnel di collegamento, stabilmente infissi al suolo e utilizzati in via continuativa per l'esercizio di un'attività economica, non può essere qualificata come precaria, a prescindere dalla possibilità di rimozione stagionale, essendo tali opere dirette a soddisfare esigenze non eccezionali e contingenti, ma permanenti nel tempo. Inoltre, il lungo tempo trascorso dalla realizzazione di opere edilizie abusive non costituisce un limite per l'amministrazione ai fini dell'adozione dell'ordinanza di demolizione, né determina un onere di motivazione rafforzato con riferimento all'interesse pubblico alla rimozione dell'opera abusiva, neppure nel caso di diniego di una richiesta di sanatoria. Infine, l'interesse economico di colui che subisce l'ordine di demolizione non costituisce un criterio rilevante ai fini dell'applicazione della normativa sulla sanatoria edilizia, la quale richiede esclusivamente la c.d. "doppia conformità" del manufatto, ovvero la conformità sia alla normativa urbanistica ed edilizia vigente al momento della realizzazione delle opere abusive, sia a quella vigente al momento della domanda.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/02/2024

N. 01912/2024REG.PROV.COLL.

N. 04076/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4076 del 2021, proposto da
Ribe S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difeso dagli avvocati Giorgio Allocca, Italo Luigi Ferrari, Francesco Fontana, Sonia Allocca, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Giorgio Allocca in Roma, viale Tiziano n.108;

contro

Comune di Brescia, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Gisella Donati, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Brescia, Corsetto Sant'Ag…

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