Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto avverso il diniego di autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande in un locale nel centro storico di Roma, ha affermato il seguente principio di diritto: La normativa vigente al tempo dei fatti escludeva l'applicabilità delle regole sulla formazione tacita del titolo autorizzatorio (c.d. silenzio-assenso) per l'apertura o il trasferimento di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, qualora non fosse previsto alcun limite o contingente complessivo per il rilascio degli atti stessi. Pertanto, il diniego opposto dall'amministrazione comunale, motivato non solo sulla carenza di posti disponibili secondo i parametri numerici ottimali, ma anche sul divieto di apertura di nuovi esercizi di somministrazione nel centro storico stabilito dalla deliberazione consiliare n. 94/1994, risulta legittimo e non superabile attraverso il meccanismo del silenzio-assenso. Ciò in quanto tali prescrizioni di tutela del centro storico, volte a evitarne l'abbandono e il degrado, sono state ritenute dalla giurisprudenza amministrativa pienamente legittime e conformi all'ordinamento.