Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26993 del 2 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26993PEN

Massima

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La confisca di un bene immobile può essere disposta quando, sulla base di elementi indiziari, risulti che il suo acquisto o la sua realizzazione siano stati effettuati con proventi di attività illecite o costituiscano il reimpiego di tali proventi, a prescindere dalla formale intestazione del bene ad un soggetto terzo rispetto all'indagato. Ai fini della confisca, non è necessario che vi siano indizi specifici inerenti ai beni, essendo sufficiente che il patrimonio risulti sproporzionato rispetto al reddito dichiarato o all'attività svolta, ovvero che vi siano altri elementi che facciano ritenere la provenienza illecita dei fondi utilizzati. La valutazione della Corte di merito circa la provenienza illecita dei fondi impiegati per l'acquisto o la realizzazione del bene confiscato non è sindacabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivata, trattandosi di una questione di merito non rilevabile in cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Lui - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. AN. N. IL (OMESSO);

2) SI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 13/02/2008 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA Gennaro;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero in persona del Dott. SALVI Giovanni, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Mo. An. e Si. Gi. , ne…

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