Consiglio di Stato sentenza n. 10583 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:10583SENT

Massima

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Il Comune può introdurre limitazioni e regolamentazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali, anche successivamente alla liberalizzazione degli orari disposta dalla normativa statale, al fine di tutelare interessi pubblici prevalenti quali l'ordine e la sicurezza pubblica, la salute e la quiete dei residenti, nonché la salvaguardia dell'ambiente urbano e dei beni culturali. Tali limitazioni, pur incidendo sulla libertà di iniziativa economica, sono legittime in quanto rispondenti a motivi imperativi di interesse generale, nel rispetto del principio di proporzionalità e di ragionevolezza. Il potere del Sindaco di disciplinare gli orari di apertura degli esercizi commerciali, ai sensi dell'art. 50, comma 7, del d.lgs. n. 267/2000, non risulta implicitamente abrogato dalla successiva liberalizzazione degli orari disposta a livello statale, dovendo essere coordinato con la tutela di altri interessi pubblici rilevanti. Le amministrazioni comunali possono, pertanto, introdurre regolamentazioni degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, ivi inclusi quelli di somministrazione di alimenti e bevande, al fine di assicurare un equo bilanciamento tra la libertà di iniziativa economica e la salvaguardia di interessi pubblici preminenti, quali l'ordine e la sicurezza pubblica, la tutela della salute e dell'ambiente urbano, nonché il diritto dei residenti alla quiete e alla vivibilità del territorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/12/2023

N. 10583/2023REG.PROV.COLL.

N. 10187/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10187 del 2018, proposto da Billy De Kid S.r.l.S., I'Bandito S.a.s. di Carmine Vivo, in persona dei rispettivi rappresentanti
pro tempore
, rappresentate e difese dagli avvocati Carlo Voce e Matteo Spatocco, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Firenze, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe Lepore, Gianna Rogai e Andrea Sansoni, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Giuseppe Lepore in Roma, via Polibio n. 15;

per la riforma

della sent…

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