Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7989 del 26 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:7989PEN

Massima

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La condotta criminosa che si evolve progressivamente dalle ingiurie alle minacce non consente l'applicazione dell'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p., in quanto le condotte punibili e i beni giuridici protetti dalle rispettive norme incriminatrici non sono corrispondenti. La valutazione di attendibilità delle deposizioni testimoniali che hanno assistito ai fatti, adeguatamente motivata, legittima la condanna dell'imputato per i reati di ingiuria e minaccia, non essendo necessaria una specifica motivazione in ordine all'esclusione della scriminante, stante l'incompatibilità della stessa con la progressione criminosa accertata. La frase "se ti azzardi ad intervenire un'altra volta farò saltare per aria te e tutta la tua famiglia e Padre Pio" integra il reato di minaccia, in quanto idonea a incutere timore nell'animo della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Lui - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) SO. IA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 69/2005 GIUDICE DI PACE di PESCIA, del 19/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Izzo Gioacchino, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

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