Tribunale Amministrativo Regionale Piemonte - Torino sentenza n. 3570 del 2004

ECLI:IT:TARPIE:2004:3570SENT

Massima

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La concessione edilizia rilasciata dal Comune in attuazione di uno strumento urbanistico successivamente annullato dal giudice amministrativo risulta illegittima e deve essere conseguentemente annullata, in quanto l'atto presupposto è stato caducato e non può più costituire il fondamento giuridico per il rilascio del titolo edilizio. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che la legittimità del titolo edilizio è strettamente connessa alla legittimità dello strumento urbanistico che ne costituisce il presupposto, sicché l'annullamento di quest'ultimo determina l'illegittimità derivata del titolo edilizio rilasciato in sua attuazione. La massima sottolinea come il giudice amministrativo, nell'esercizio del proprio sindacato, debba valutare non solo la legittimità formale del provvedimento impugnato, ma anche la legittimità dell'intero iter procedimentale che ha condotto al suo adozione, comprendendo anche gli atti presupposti, in applicazione del principio di legalità sostanziale che informa l'azione amministrativa. La sentenza evidenzia inoltre come, in presenza di un vizio dello strumento urbanistico, il giudice non possa limitarsi ad annullare il singolo titolo edilizio, ma debba estendere l'annullamento all'intero atto di pianificazione, in quanto esso costituisce il fondamento giuridico di tutti i provvedimenti attuativi successivamente adottati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOSent. n. 3570/04R.G. 427/02Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte- I sezione -ha pronunciato la seguente SENTENZAsul ricorso n. 427 del 2002, proposto dai signori Giacomo Penasso, Laura Audagnotto, Sergio Berutto, Roberto Bolfo, Giuseppe Marino, Roberto Sivori, Calogero Bennici, Antonino Piscitello, Cosimo Cuscunà, Giacomo Burgio, Renato Costantino, Massimo Temis, Marco Furini, Angelo Feltro, Riccardo Eugenio Guazzotti, Enrico Casula, Giovanni Cardillo, Mario Olocco, Maria Loverre, Paolo Ninno, Agostino Rullo, Antonino Tumeo, Carmelo Buttiglieri, Vito L'Abbate, Alain D'Agostino, Salvatore Occhipicca, Giordano Marcelletti, Concetta Cuvato e Alfredo Lupo, tutti rappresentati e difesi dagli avvocati Riccardo Ludogoroff e Vilma Aliberti, presso di loro elettivamente domiciliati a Torino in via Rosolino Pilo 11.controComune di Trofarello, in persona del sindaco in carica, non costituito in giudizio e nei conf…

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