La notifica di un ricorso amministrativo a un'amministrazione pubblica non costituita in giudizio deve essere effettuata esclusivamente all'indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) risultante dall'elenco tenuto dal Ministero della Giustizia ai sensi dell'art. 16, comma 12, del D.L. n. 179/2012, convertito in L. n. 221/2012, non essendo validamente utilizzabile, in alternativa, l'indirizzo PEC risultante dal registro IPA di cui all'art. 16, comma 8, del D.L. n. 185/2008, convertito in L. n. 2/2009. La notifica effettuata ad un indirizzo PEC diverso da quello risultante dal predetto elenco ministeriale determina la nullità della notifica stessa, in quanto inidonea a garantire la certezza legale dell'ingresso dell'atto nella sfera di conoscibilità del destinatario, con conseguente declaratoria di inammissibilità del ricorso. Tale principio si applica anche nel caso in cui l'amministrazione destinataria della notificazione abbia comunicato sul proprio sito internet o in altri atti un indirizzo PEC diverso da quello risultante dall'elenco ministeriale, non potendo in tal caso trovare applicazione il principio di affidamento del privato, atteso che l'indirizzo PEC da utilizzare per le notifiche degli atti processuali nel giudizio amministrativo è tassativamente individuato dalla legge. Inoltre, il fatto che l'indirizzo PEC risultante dal registro IPA sia valido per la notifica degli atti nel processo tributario non incide sulla diversa disciplina prevista per il processo amministrativo telematico, gravando sul ricorrente l'onere di verificare il recapito PEC corretto ai fini della rituale instaurazione del rapporto processuale.