Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di finanziamento relativo al Piano di sviluppo rurale della Toscana 2000-2006, ha affermato il principio per cui, nell'ambito di un procedimento di concessione di contributi pubblici, l'amministrazione è tenuta a verificare il rispetto dei requisiti di ammissibilità previsti dal bando, tra cui il rispetto dei requisiti minimi in materia di igiene, ambiente e benessere degli animali, risultanti dalle dichiarazioni e dalla documentazione allegata alla domanda di contributo. Pertanto, qualora emerga una contraddizione tra le dichiarazioni rese dal richiedente, l'amministrazione è legittimata a respingere la domanda di contributo per difetto dei requisiti di ammissibilità, senza che sia necessario acquisire ulteriori informazioni o verifiche presso altre amministrazioni, salvo che ciò sia espressamente previsto dalla normativa di riferimento. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che l'amministrazione, nel valutare le domande di contributo pubblico, deve attenersi esclusivamente all'esame della documentazione presentata dal richiedente, senza dover procedere ad ulteriori accertamenti, qualora emerga una palese contraddizione tra le dichiarazioni rese, che determini il mancato rispetto dei requisiti di ammissibilità previsti dal bando.