La concessione onerosa di un bene demaniale o patrimoniale indisponibile della pubblica amministrazione è soggetta a periodica revisione del canone, in base a criteri predeterminati e obiettivi, volti a determinare il valore economico del bene e l'utilità che il concessionario ne trae. L'onere di dimostrare eventuali mutamenti delle condizioni di fatto che possano giustificare una rideterminazione del canone grava sul concessionario, in applicazione del principio di riferibilità o di vicinanza della prova. In assenza di elementi probatori forniti dal concessionario, l'amministrazione può legittimamente confermare il canone determinato secondo i criteri prestabiliti, senza incorrere in vizi di difetto di istruttoria o di motivazione. La mancata effettuazione di un sopralluogo in contraddittorio, inizialmente previsto ma successivamente ritenuto non necessario dall'amministrazione, non inficia la legittimità del provvedimento di determinazione del canone, qualora il concessionario non abbia fornito elementi utili a giustificare una diversa quantificazione.