Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44025 del 22 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:44025PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta, sia patrimoniale per distrazione che documentale, è configurabile quando l'amministratore di una società dichiarata fallita abbia distratto beni sociali o distrutto, occultato o sottratto le scritture contabili, in assenza di giustificazioni plausibili. La valutazione della sussistenza di tali reati rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui accertamento e motivazione non possono essere sindacati in sede di legittimità se non per vizi logici o di travisamento dei fatti, essendo preclusa la mera rilettura degli elementi probatori. Il giudice di legittimità, infatti, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la resistenza logica del ragionamento seguito e l'effettiva esistenza della motivazione, senza poter riesaminare autonomamente i fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO A. - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dalla corte di appello di Bologna il

9.10.2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il ricorrente il difensore, di fiducia, avv. (OMISSIS), de…

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