Il provvedimento amministrativo di diniego di un'istanza di accertamento di conformità urbanistica ex art. 36 d.P.R. n. 380/2001 e di accertamento di compatibilità paesaggistica ex artt. 167 e 181 d.lgs. n. 42/2004 deve essere adeguatamente motivato, illustrando in modo chiaro e dettagliato le ragioni di fatto e di diritto che ostano all'accoglimento della domanda, anche in relazione agli elementi tecnici forniti dal privato a supporto della propria richiesta. L'amministrazione non può limitarsi a invocare l'impossibilità di riesaminare le prescrizioni contenute in un precedente titolo edilizio, ma deve procedere a una valutazione nel merito dell'istanza, dando conto delle specifiche ragioni ostative all'accoglimento della stessa. Il difetto di motivazione rende il provvedimento di diniego illegittimo per violazione dell'art. 3 della legge n. 241/1990, in quanto non consente al privato di comprendere le effettive ragioni della decisione e di esercitare adeguatamente il proprio diritto di difesa.