Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42285 del 9 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:42285PEN

Massima

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La condotta di partecipazione individuale ad associazioni terroristiche non può essere desunta dal solo riferimento all'adesione ideale al programma criminale, dalla comunanza di pensiero ed aspirazioni, ma richiede l'effettivo inserimento nella struttura organizzata, desumibile da condotte univocamente evocative e sintomatiche, consistenti nello svolgimento di attività preparatorie per l'esecuzione del programma e nell'assunzione di un ruolo concreto nell'organigramma criminale. Tali condotte possono estrinsecarsi in qualsiasi modalità, essendo la fattispecie a forma libera, e il contributo causale è immanente al mero inserimento organico nella struttura associativa, in quanto l'affidamento sulla persistente disponibilità di adepti, che rimangano mimetizzati nel tessuto connettivo della società, rafforza e consolida il vincolo associativo, concorrendo a costituire l'elemento di coesione del gruppo, al pari della consapevolezza della comune militanza e della condivisione dell'idea rivoluzionaria. Inoltre, l'istigazione a commettere gravi delitti contro la personalità dello Stato può essere desunta dall'idoneità e capacità espansiva, nonché diffusiva, dei comunicati riportanti tali incitamenti, anche alla luce dei gravi attentati realmente compiuti e riducibili alla matrice anarchica in questione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. PEZZULLO R - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antoni - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 394/2013 TRIB. LIBERTA' di PERUGIA, del 17/12/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito, per il ricorrente, l'avvocato (OMISSIS) che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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